Erminio Meichsner von Meichsenau

Erminio Meichsner von Meichsenau

Erminio Meichsner von Meichsenau è nato a Milano il 9 giugno 1843 da Carl e Maria Ehrenthaler.

Erminio seguì le orme del padre ed entrò nell’esercito.
Il 21 maggio 1860 venne registrato nel 54° Reggimento di Fanteria Baron Gruber a Venezia.
Il 25 marzo 1861 passò al 69° Reggimento di Fanteria e l’1 luglio 1866 al 57°.

Interruppe la carriera militare per sposare l’8 aprile 1873 Rita Malagodi (nata il 22 aprile 1849 a Finale d’Emilia). La conobbe in occasione di una visita che lei fece ai suoi parenti fiumani, che abitavano al piano superiore dell’abitazione di Erminio.

Il racconto tramandato in famiglia riporta che Rita, salendo le scale per raggiungere i propri familiari, vedesse la targa con il cognome sulla porta del vicino e che riconoscendolo come tedesco staccasse la targa ogni volta che passava buttandola a terra. Erminio, deciso a scoprire chi fosse a fare continuamente questo dispetto, una volta rimase appostato dietro la porta e, nel momento in cui lei staccò la targa, lui uscì di scatto e lei, cercando di scappare, si fece male ad una caviglia. Lui la soccorse e, conosciuti, si innamorarono a prima vista.
Rita però non aveva né un titolo nobiliare, né una dote ritenuta adeguata per un ufficiale, per cui Erminio per sposarla dovette dare le dimissioni dall’esercito. Trovò lavoro a Fiume come insegnante di lingua italiana all’Istituto nautico e come segretario della Direzione tecnica della Pilatura di Riso e Fabbrica d’Amido.
Ebbero sei figli: Arturo, Carlo, Giuseppe, Clotilde, Vittorio e Maria Theresia.

Nel 1890 il Magistrato Civico di Fiume invitò Erminio a presentarsi nel suo ufficio per prestare giuramento come cittadino dello Stato ungarico; con lui acquisì la cittadinanza ungarica tutta la famiglia.

La moglie Rita morì a causa di un’intossicazione alimentare (carne avariata) il 7 maggio 1897. Successivamente i quattro figli maschi si sposarono.
Erminio muore suicida il 30 marzo 1903, impiccandosi in casa.