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I Meichsner di Norimberga

Traduzione del testo tratto da Peter Fleischmann, Rat und Patriziat in Nürnberg. Die Herrschaft der Ratsgeschlechter vom 13. bis zum 18. Jahrhundert, Verein für Geschichte der Stadt Nürnberg, Nürnberg, 2007, pp. 1123-1125.

Nel 1396 i Meichsner emigrarono a Norimberga lasciando Pettau in Stiria (dal 1918 denominata Ptuj), dove facevano parte della cerchia di famiglie più ricche. Fu registrato Konrad Meichsner come nuovo cittadino, seguito nel 1447 da Heinrich (morto nel 1471) e solo nel 1474 dal fratello Peter (morto nel 1478). Entrambi erano eccezionalmente ricchi e furono annoverati, insieme ai membri delle stirpi abilitate a far parte del Consiglio, tra i venti cittadini più ricchi di Norimberga. Questo era dovuto alle attività di trasporto commerciale, ma soprattutto di metallurgia e lavorazione dei metalli, coi quali acquisirono una grande ricchezza. Heinrich e Peter Meichsner preferirono la città sul Pegnitz come uno dei primari luoghi di scambio commerciale rispetto alla Bassa Stiria, nell’Europa sud-orientale. Da lì portarono con sé anche le loro mogli. Heinrich Meichsner fu registrato già nell’anno di immigrazione come tale, il che suggerisce che fosse già precedentemente conosciuto come uomo influente nella società di Norimberga. Negli anni 1451/52 acquistò una spaziosa tenuta tra il ponte Fleisch e il Hauptmarkt di fronte al Fleischhaus, che in seguito servì da ostello principesco, in cui ebbe sede la Corte della Camera imperiale durante il reggimento imperiale dal 1521 al 1524. Oltre a questa proprietà, una sorta di centro di controllo per il commercio internazionale, nel 1460 Heinrich Meichsner acquistò anche la fonderia di metalli non ferrosi appartenente al Gleißmühle e nel 1463 acquisì il castello di Röthenbach con l’associato Hammer, a est di Wendelstein, che fu anche chiamato al Doos a causa della sua posizione. In onore di San Wolfgang, Meichsner fondò qui una cappella con l’approvazione del Consiglio di Norimberga nel 1465, che diede al luogo l’attuale nome di Röthenbach presso San Wolfgang. Grazie a queste entrate economicamente forti, Heinrich Meichsner di Pettau fu autorizzato a prendere posto nel Ratsstube di Norimberga sei anni dopo essersi trasferito. Fu eletto sindaco nel 1453 e confermato in carica fino al 1456. Prima nel 1458 e ancora una volta dal 1460 al 1466 è potuto tornare a far parte del Consiglio.

Tuttavia, i consiglieri di vecchia data sapevano probabilmente come fare la tara, perché Meichsner non andò mai oltre lo status di borgomastro minore durante i dodici anni in cui fece parte del governo cittadino. Heinrich Meichsner morì cinque anni dopo il suo ritiro. Le sue figlie, la maggior parte delle quali aveva sposato uomini di primo piano, divisero la ricca eredità. Due erano entrate nel convento delle Clarisse dove Helena Meichsner (morta nel 1521) servì come priora dal 1483 al 1488 e come badessa dal 1488 al 1503. A causa della mancanza di un erede maschio, la famiglia non poté rifarsi all’importanza del padre, anche se nello Statuto del Ballo del 1521 il cognome era ancora elencato nel quarto e ultimo gruppo di famiglie consigliere. Nel 1530, il castello di Röthenbach, poi chiamato Kugelhammer, passo in eredità ad Hans Tetzel e Heinrich Holzschuler.

La famiglia continuò a prosperare a Norimberga attraverso i discendenti di Peter Meichsner, ma non era più eleggibile per il Consiglio. Heinrich II (morto nel 1517) possedeva quote di proprietà a Sündersbühl, che furono vendute dopo la sua morte. Dal suo matrimonio con Katharina, figlia di Konrad Schmid detto il trafilatore, nacque Heinrich IV (morto nel 1554), che sposò Katharina, una figlia del mercante di Norimberga Ludwig Schnöd. Nonostante il declino sociale nella borghesia, nel sedicesimo secolo il cognome Meichsner venne ancora una volta riportato nel Ratsstube, cosa però da ricondurre esclusivamente a una situazione di emergenza. Il pronipote di Peter Meichsner, Hyeronymus (morto nel 1580), aveva portato in sposa Felicitas Paumgartner, il cui padre Bernhard I morì nel 1549 nella carica di settemviro. Hieronymus lavorava dal 1551 come amministratore nello Pflegamt (ente assistenziale) di Hersbruck, e nel 1560 assunse la carica di balivo della città, dove esercitò la massima autorità di polizia. La sua ora giunse allo scoppio della peste nel dicembre 1561, la quale l’anno seguente si diffuse portando devastazione. In autunno, a Norimberga morivano circa 500 persone ogni settimana, e in novembre e dicembre il tasso di mortalità salì a una media di 75 vittime di epidemia al giorno. Molti borgomastri minori avevano lasciato la città con le loro famiglie o erano già morti di peste, ed è per questo che il balivo Hieronymus Meichsner dovette intervenire. Durante il consiglio del 1562, in qualità di borgomastro minore esercitò come sostituto la settima, nona e undicesima questione, ossia quattro settimane ciascuna dal 26 settembre, 11 novembre e 6 gennaio 1563, accanto ai borgomastri in carica più anziani. Quando la peste nella primavera del 1563 si placò, un quarto o un quinto dei circa 50.000 abitanti di Norimberga era defunto. Hieronymus Meichsner sopravvisse alla catastrofe e continuò a ricoprire la carica di banchiere dei pegni della città fino al 1567, dopo di che chiese di esserne esonerato. I discendenti non erano più di rilevanza per il governo della città, e nel 1702 il cognome risultava estinto a Norimberga. Uno dei fratelli di Hyeronymus si trasferì ad Augusta, un altro si recò al servizio dell’Elettorato del Palatinato. I discendenti di quest’ultimo si erano stabiliti a Neusath nell’Alto Palatinato, dove la famiglia si estinse nel 1868.



Trascrizione lapide