Ormai da più di vent’anni utilizzo parte del mio tempo libero per fare ricerche sulla mia famiglia e sulle mie origini e, in tutto questo tempo, sono riuscito a mettere insieme tante storie e tanti nomi da essermi stupito più volte e non poco di quante cose si siano conservate in giro per il mondo sulla storia del mio albero genealogico.
Ho iniziato perché cercavo di ricostruire la storia di come io, da una generazione all’altra, sono arrivato qui, così da rispondere ad alcune domande sull’eredità emotiva della mia famiglia e dei suoi legami con le terre e le storie di ogni loro casa.
Un lavoro non facile, ma sono bastati dedizione, pazienza e tanto tempo per arrivare a vedere un risultato sorprendente.
Gli studi genealogici iniziano dai nonni
Come ho iniziato i miei studi genealogici? Sono partito dalla cosa più semplice, e in realtà più bella, da cui potessi partire: le persone. Un pomeriggio di ormai tantissimi anni fa ho chiesto a mio padre di poter realizzare l’albero di famiglia e lui mi ha semplicemente risposto che la cosa migliore era andare da nonna Nerea e chiedere a lei di darci le indicazioni che desideravo. Così fu. Ricordo ancora quel tempo passato io, mio padre e i miei nonni a scrivere e disegnare tutto quello che si poteva dell’albero genealogico. Conservo ancora ogni prezioso appunto di quel giorno.
Non fu facile, perché mia nonna non aveva nessuna intenzione di ricordare e raccontare gran parte delle cose che riguardavano la sua storia e la storia della città di Fiume, un percorso che per lei era stato di fughe, pericoli, dolori e abbandoni. Altre volte mi aveva detto che non aveva intenzione di tirare fuori quei momenti, perché erano storie tristi e non desiderava né rattristarsi né rattristarmi. Quando morì forse si portò dietro tante cose che non raccontò mai a nessuno e che oggi in effetti pagherei oro per sapere, e soprattutto pagherei oro per saperle da lei.
Anni dopo, quando decisi di studiare io stesso quelle vicende e di usarle per la mia tesi di laurea in storia contemporanea, scoprii che mio bisnonno aveva già iniziato a raccogliere materiale negli anni ’20 (del secolo scorso) e che tutte quelle carte esistevano ancora.
Quella fu la scintilla, ma la fiammata fu la cugina ultranovantenne Carmen di Imperia, una signora deliziosa elegante e simpaticissima che mi dedicò un intero pomeriggio facendomi vedere fotografie e libri e raccontandomi tutto quello che sapeva, accompagnati da una torta fatta apposta per me. Praticamente un’altra nonna.
La cosa più incredibile fu scoprire come si fossero conosciuti i trisnonni! Un incontro ridicolo e allo stesso tempo romantico (lo racconterò altrove). Inoltre fu poi preziosissima per riconoscere decine di persone nelle tante vecchie fotografie che avevo a casa. Io digitalizzavo le foto e le ristampavo inserendo un numero su ogni persona, così lei poteva poi scrivermi chi erano e quello che ne sapeva, e quindi rispedirmi le informazioni. Oggi quelle lettere sono diventate una nuova fonte fondamentale per la ricostruzione dell’albero genealogico e dei rapporti con tante persone, soprattutto nel periodo vissuto dai miei nonni e bisnonni a Fiume.
E a forza di mettere insieme informazioni e collegamenti, trovai anche il cugino Carlo di Bologna, anche lui anziano e in pensione. Lo trovai sui vecchi elenchi telefonici della Telecom (o forse sì chiamava ancora SIP). Chissà cosa aveva pensato quando rispondendo al telefono si era ritrovato un ragazzino che insisteva dicendogli d’essere uno sconosciuto cugino! Quando poi abbiamo iniziato a chiacchierare da una telefonata all’altra, siamo diventati un’associazione a delinquere degli studi di famiglia e con le email, che si stavano diffondendo appena allora, riuscimmo a scambiare un po’ di materiale e mi fece scoprire una quantità sterminata di cugini!
Questo quindi è il consiglio per chi deve iniziare: godetevi i vostri anziani parenti vivi e fateli parlare più che possono. Ne saranno felici e anche voi, prima o poi, vi renderete conto di quanto è stato prezioso e bello.
Alla ricerca di nuovi documenti
Dopo aver scritto, documentato, illustrato e corretto tutto quello che gli anziani parenti mi avevano raccontato, era venuto il momento di elaborare nuovo materiale.
Io sono stato fortunato e sono potuto partire dai documenti che già mio bisnonno aveva messo assieme in anni di ricerche fra Fiume, Vienna, Milano e Zagabria. Erano tanti, quindi mi permisero (più di vent’anni fa) di mettere insieme molte notizie interessanti, ma dopo aver finito di analizzare quelle informazioni (e ricavandone anche una tesi), venne il momento di trovarne di nuove, di scoprire materiale che il bisnonno non avesse trovato, di aggiungere le mie scoperte.
Prima mi lanciai alla ricerca di materiale legato agli uffici in cui avevano lavorato gli avi, dedicandomi molto al quadrisnonno, reso particolarmente interessante dalla sua attività di funzionario dell’Imperial Regio esercito d’Austria e quindi d’Austria-Ungheria nel Regno Lombardo Veneto e poi, spinti dalle conquiste piemontesi sempre più ad est, fino a Fiume.
Queste ricerche sono divenute possibili anche grazie ad internet, che è ovviamente il grande cambiamento rispetto alle ricerche che può aver fatto qualunque altro avo in precedenza. Esplorare ogni anfratto della rete utilizzando i dati già in mio possesso è stato spossante e interessante, incessante ma fondamentale per trovare cose incredibili: stampe con le immagini di un avo nel Seicento, oggetto con lo stemma di famiglia conservati in musei tedeschi, documenti a Vienna Praga Brno, in Württenberg, guerre napoleoniche, possedimenti e commercio a Nürnberg e tanto tanto altro.
Fino ad arrivare ai siti specializzati nelle ricerche genealogiche.
Alberi genealogici online
Ho inserito tutti i dati disponibili del mio albero genealogico in MyHeritage, che mi ha permesso di riordinare, e quindi a volte di ricomprendere e completare meglio, i collegamenti fra le diverse persone. Grazie a questo lavoro sono stato contattato da persone sparse in giro per l’Italia e per l’Europa che mi hanno confermato di essere miei lontanissimi parenti, verificandone ogni collegamento e acquisendo così ancora altre informazioni. Grazie al lontano cugino serbo, ora ho per esempio le fotografie del quadrisnonno e della quadrisnonna. Quando mia sorella vide la foto del quadrisnonno, la confrontò al quadro che lo raffigurava e… chiese di cosa si facesse il pittore mentre dipingeva… (valutate voi)
L’altro sito che mi ha permesso di ottenere altri ottimi risultati è stato Family Search. Questo sito è particolarmente interessante, perché permette di rintracciare riproduzioni di documenti anagrafici provenienti da tutto il mondo. Per fare un esempio, gli Archivi di Stato Austriaci hanno fatto in modo di riversare il maggior numero possibile di registri di persone proprio in questo sito, sia per fornire un servizio alla collettività, sia per sottoporre ad un rischio minore di logorio tutta la documentazione digitalizzata. Anche in Croazia, e quindi a Fiume, hanno fatto altrettanto.
Per chi avesse necessità di fare ricerche nelle registrazioni di battesimi, matrimoni e morti delle parrocchie sparse in giro per il mondo, ecco che qui ne trova proprio tante.
E se qualcuno ti dichiarasse estinto?
Non sto scherzando. Mi è successo di trovare uno studio storico di un importante professore di Nürnberg in cui l’autore esponeva la storia di alcune famiglie che avevano partecipato al Consiglio della città e, trattando la mia famiglia, la dichiarò dispersa nella carte a partire dal Settecento e quindi la disse estinta.
Gli scrissi e gli spiegai che il motivo per cui non trovava più alcuni collegamenti a partire dal Seicento era che avevamo cambiato il cognome.
Probabilmente si fece una risata e poi ci fece i complimenti per esserci diffusi e moltiplicati per tutto l’impero e per l’Europa.
Soprattutto era diventata chiara la cosa più importante: io non sono estinto (almeno per ora!).